La Formula 1 affonda le sue radici nelle corse automobilistiche di fine Ottocento, che incominciarono ad assumere lo stato di Gran Premi dal 1906. Negli anni Venti del Novecento ci fu la prima seria regolamentazione delle gare, denominata “Formula Grand Prix”, e fu adottata principalmente in Europa. Questo regolamento fu alla base di tre edizioni di un Campionato Mondiale per Costruttori , di due edizioni di un “Campionato Internazionale” e delle cinque edizioni di un “Campionato Europeo Grand Prix” (dal 1935 al 1939) dominato da piloti e vetture tedesche.
Nel 1946 venne battezzata con il nome di “Formula A”, con la quale furono disputati una prima serie di Gran Premi non validi per il titolo. Vennero ammessi a gareggiare due tipi di motori: i supercompressi da 1,5 litri e gli aspirati da 4,5 litri, mentre negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, erano ammessi soltanto i supercompressi di qualsiasi capacità fino al 1938, dopodiché ci fu la limitazione a 3,0 litri. Nel 1946 il Gran Premio di Torino fu la prima gara con il nuovo regolamento, sul circuito del Valentino del parco omonimo, che fu vinta da Varzi alla guida di un’ Alfa Romeo 158 .
L’anno seguente il nome del campionato venne cambiato con quello attuale per via della nascita della Formula 2. Nel 1949 vennero scelti sette Gran Premi validi per l’assegnazione del trofeo.
Fino al 1968 tutte le auto avevano corso con i tradizionali colori legati alla nazionalità dei concorrenti; ma in quell’anno la Lotus si presentò con la livrea delle monoposto colorate di rosso, oro e bianco (poi nere e oro, dal 1972 al 1978), introducendo per prima lo sponsor in Formula 1.
Nel 2014 ci fu una svolta epocale della Formula 1 inserendo i motori V8 e V6 Turbo-ibridi.
La stagione 2014 è stata caratterizzata dal dominio della Mercedes, che ha sfruttato al meglio la rivoluzione tecnologica.
Oggi, la pista più difficile da percorrere secondo i piloti è quella di Montrèal in Canada, perchè è ricca di curve strette e difficili da percorrere a velocità che arrivano perfino a 300 km/h, come avviene con RedBull, Aston Martin, Ferrari e Mercedes.
Uno dei momenti più eccitanti della gara è certamente il pitstop, in cui una vettura si ferma per una “sosta “ in cui si cambiano gomme. Il pitstop più veloce è stato di 1,91 secondi da parte della RedBull nel 2019 in Gran Bretagna.