Immaginate di tornare a casa da una lunga giornata di lavoro o di scuola e ritrovarvi con un piatto di carne putrefatta davanti, dall’odore nauseabondo e dal sapore di formaggio molto stagionato. Non sembra buono, ma ciò esiste: lo hákarl, piatto tradizionale islandese, non è altro che carne di squalo fermentata.
Per il suo gusto peculiare e il metodo di preparazione, lo hákarl è associato al folklore islandese e viene offerto ai turisti come una sfida, dato che cibarsene viene considerato un atto di coraggio e forza (io non lo proverei). Viene servito generalmente sul tagliere del þorramatur (consumato durante il Þorrablót, un festival islandese di metà inverno), insieme a testa di pecora arrostita e bollita, testicoli di montone, salsicce di fegato, grasso di balena…insomma, molti cibi parecchio invitanti.
Ma state tranquilli, lo hákarl si può trovare anche singolarmente nei supermercati. 😉
Le origini
Le origini di questo piatto risalgono al 1601, al nord del fiordo Bjarnarfjörður. In quell’anno venne tirato a terra uno squalo e lasciato sulla costa a marcire, una buon’anima lo vede e che fa? Decide di appenderlo per asciugarlo. Però nessuno provò ad assaggiare la pietanza per l’odore che emetteva, simile all’ammoniaca.
Una leggenda dice che il magistrato della contea e i suoi compari erano soliti chiedere cibo ovunque andassero. Un giorno un contadino li invitò nella sua baracca per fargli assaggiare lo squalo fermentato. Nessuno si preoccupò che lo squalo fosse velenoso: al contrario, una settimana dopo aver mangiato lo squalo, gli uomini che la settimana prima soffrivano tutti di scorbuto e dissenteria tornarono in ottima salute.
Come prepararlo
Naturalmente non si può fare a casa, ma in caso siate curiosi, ecco come si prepara questo gustosissimo piatto.
Allo squalo pescato viene tagliata via la testa e le interiora, poi viene posto in una fossa scavata nella sabbia ciottolosa. Questa fossa viene ricoperta da altri ciottoli, e sopra vengono posti delle pietre più pesanti. Altrimenti viene posto in una vasca di materiale plastico.
Lo squalo viene lasciato fermentare per un periodo da sei a dodici settimane, dopo le quali lo squalo viene estratto dalla fossa, tagliato a strisce spesse e appeso a seccare per diversi mesi. Alla fine, lo hákarl viene tagliato a pezzetti e consumato.