Di Nicolò Carnevali

SCUOLA: dove sta il Merito

Al ministero dell’istruzione è stato aggiunto un titolo giusto per premiare i capaci, ma anche curare chi non ce la fa. Nell’articolo del giornale Popotus uscito, il 27 ottobre 2022, viene trattato l’argomento scolastico sul nuovo nome adottato dal governo Meloni sul ministero dell’istruzione che diventa, dal 14 dicembre 2022: “Ministero dell’istruzione e del merito”. […]

Al ministero dell’istruzione è stato aggiunto un titolo giusto per premiare i capaci, ma anche curare chi non ce la fa.

Nell’articolo del giornale Popotus uscito, il 27 ottobre 2022, viene trattato l’argomento scolastico sul nuovo nome adottato dal governo Meloni sul ministero dell’istruzione che diventa, dal 14 dicembre 2022: “Ministero dell’istruzione e del merito”.

Il nuovo nome è molto contestato; come è possibile determinare il merito attraverso i risultati scolastici? I risultati dipendono da tanti fattori: avere una famiglia che si prende cura di te e permette di far frequentare al figlio certi ambienti, essere dislessico o avere altre difficoltà ad apprendere gli argomenti, …

Secondo la senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli, relatrice del Dl Ministeri, “dietro le modifiche apportate ai nomi dei Ministeri esistono delle scelte specifiche che il Presidente Meloni, insieme al suo Esecutivo, ha fatto per onorare gli impegni presi con gli italiani. 

Sembra pensarla diversamente la vice-presidente del gruppo M5S al Senato Alessandra Maiorino: “La maggioranza va avanti – ha commentato -, ostinata e miope, nel non voler inserire la parola ‘inclusione’ nel nome e negli indirizzi d’azione del ‘neonato’ ministero dell’Istruzione e del Merito. Secondo Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia, invece, la scuola deve badare solo al merito, ignorando il diritto di tutte le ragazze e di tutti i ragazzi ad avere in partenza pari opportunità di crescita e di apprendimento. Ecco la scuola classista voluta da Giorgia Meloni. Secondo noi invece la scuola deve contribuire a rimuovere le disuguaglianze e le disparità di condizioni tra gli studenti”.

La scuola più bella è la Scuola per Tutti, perché crediamo che in ogni persona, in ogni allieva e allievo ci sia un tesoro utile a tutti. Dovremmo chiamare il ministero dell’Istruzione non “ Ministero del Merito” ma “Ministero della cura per tutti”. Con la legge 104/1992, detta anche legge quadro, si ribadisce che “l’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata; l’esercizio del diritto all’educazione, non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap”.

Sarebbe anche giusto però, dare un merito e una riconoscenza a chi si impegna più di altri, perché oltre a delle persone con difficoltà ci sono anche ragazzi che non si impegnano anche avendo le capacità adeguate, inoltre le persone meno capaci hanno disponibile il sostegno e prendo voti sufficienti per passare l’anno.

È anche da trattare il fenomeno dell’esclusione non solo da parte dei meriti scolastici e dai riconoscimenti, ma anche da parte dei compagni e dei coetanei.

È  verificato che un bambino su 4 che soffre di disabilità mentali o fisiche viene escluso e/o preso in giro dai compagni.

Credo che il nome corretto da dare sia “Ministero dell’istruzione, del Merito e della cura per tutti”. Questo perché il merito non  per includere anche chi ha delle difficoltà, e “Merito” per dare una riconoscenza a chi se la merita perchè è giusto includere chi ha delle difficoltà ma, è anche giusto dare un merito, un riconoscimento a chi se lo merita. 

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