Di Annachiara Pini

La storia di Niccolò Moriconi, in arte Ultimo

Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, è un giovane cantautore italiano, nato il 27 gennaio 1996 a San Basilio, un quartiere di Roma.  All’età di 8 anni sua mamma, seguendo il consiglio degli insegnanti, lo portò a suonare il pianoforte; inizialmente lo vedeva come un “obbligo”, quindi, dopo un po’ smise, ma da lì a poco […]

Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, è un giovane cantautore italiano, nato il 27 gennaio 1996 a San Basilio, un quartiere di Roma. 

All’età di 8 anni sua mamma, seguendo il consiglio degli insegnanti, lo portò a suonare il pianoforte; inizialmente lo vedeva come un “obbligo”, quindi, dopo un po’ smise, ma da lì a poco capì che per lui il pianoforte era una “cura”, così ricominciò a suonare.

A scuola non andava bene: i compagni tendevano ad escluderlo e faceva fatica anche a livello didattico. A tutto questo, però, era riuscito a trovare una soluzione: la musica, infatti, all’età di 14 anni inizia a scrivere canzoni e negli anni successivi si iscrive a vari concorsi di musica. 

Nel 2018 vince Sanremo Giovani e l’anno dopo torna in gara a Sanremo, arrivando secondo. 

In quegli anni aveva iniziato a fare concerti. Nelle ultime tre estati ha fatto tour completamente sold-out, affermandosi così l’artista italiano più giovane a esibirsi in tutti gli stadi italiani. Nel 2023 ha deciso di tornare a Sanremo, ed è arrivato quarto.

Per quest’estate ha in programma un tour di nove date: inizierà da Trieste, per poi passare a due date a Napoli, due a Torino, tre a Roma, una a Messina e per finire una a Padova. Quasi tutte sono sold-out. 

Io andrò il 24 giugno allo Stadio Olimpico di Roma, sul prato gold, e forse, a seconda delle date degli esami, anche il 15 giugno a Torino. La scorsa estate sono andata a Milano, a San Siro, il 17 luglio ed è stato incredibile; non è stata, però, la prima volta che l’ho visto, infatti, il 16 marzo 2023 sono andata al Teatro Manzoni di Milano, ad un evento in cui parlava e rispondeva alle domande sul suo nuovo album Alba.

 Non vedo l’ora di andare al concerto di quest’anno a Roma perché c’è un’atmosfera diversa: è la sua città, quindi si comporta in modo più confidenziale, canta canzoni diverse in dialetto romano e, solitamente, ci sono ospiti come Venditti o il suo maestro di musica. 

Ma come mai Ultimo ha scelto questo nome d’arte? In diverse occasioni ha affermato e tuttora afferma che lui ha scelto di chiamarsi così per dar voce agli ultimi, agli emarginati ed agli incompresi della società. In molte sue canzoni ne parla, specialmente nella mia preferita: Sogni appesi.

Per me, Ultimo, è importantissimo perché ogni volta che sto male, sono triste o in difficoltà, ascolto la sua musica o guardo qualche sua intervista, video o il suo docufilm, e quasi “magicamente” sto meglio perché in ogni situazione mi sento capita: problemi relazionali, scolastici o anche semplicemente personali.

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