Di Quolibetti Sofia e Cipollini Matteo

La prova nazionale

Non so se vi è mai capitato di guardare una cosa per mesi, magari per anni, e solo dopo lungo tempo accorgervi di non sapere niente sulla sua storia. Può essere un libro…

Le prove invalsi, per noi ragazzi di terza, non sono solo delle prove di stato, ma anche una parte finale del nostro viaggio alle medie.

Nel nostro percorso scolastico le abbiamo incontrate altre due volte: in seconda e in quinta elementare. Questa volta però è completamente diverso, affrontare le invalsi come ragazzi di terza media dà molta più consapevolezza del loro obiettivo.

Nonostante le invalsi non siano prove complicate, eravamo tutti un po’ tesi perché per farli dovevamo ripassare quasi tutto il programma. La prova più complicata è stata la listening di inglese, dato che durante l’ascolto si sentivano i rumori dell’aula in sottofondo che disturbavano l’ascolto della voce principale.

Ciò che ha infastidito la maggior parte delle persone è stato il fatto che il tempo impiegato per ascoltare tutti gli audio era superiore al tempo datoci a disposizione per completare la prova (30min).

Che cosa è INVALSI e a cosa servono le prove?

INVALSI è l’acronimo di Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione.

L’INVALSI è l’ente che raccoglie i livelli di istruzione in Italia, grazie a prove costanti fatte negli anni scolastici, dove vengono testate le conoscenze di diverse materie.

Le discipline testate sono 3 differenti: italiano matematica e inglese (tranne in seconda elementare e seconda superiore, anni in cui l’inglese non viene valutato).

Le prove invalsi servono a valutare le competenze degli alunni in momenti specifici del loro percorso scolastico, per capire che misure adottare al fine di migliorare l’insegnamento.

In alcune prove viene aggiunto casualmente un questionario finale per sondare alcune informazioni personali dello studente (lavoro dei genitori, possibilità di studiare in un luogo adatto, numero di libri in casa ecc…). Questo serve a capire in quali condizioni si sviluppa il pensiero dello studente.

Istituto INVALSI

L’istituto INVALSI fu fondato sotto proposta di Luigi Berlinguer nel 1999, in quel periodo storico l’attenzione per l’istruzione fu un argomento molto discusso, infatti in diversi stati del mondo iniziarono a creare molti organi simili.

Prima che l’istituto INVALSI si attivò per testare il funzionamento delle scuole il ruolo era ricoperto dal CEDE (1982-1999).

Le prime prove invalsi ufficiali si sono svolte negli anni 2005-2006, da quel momento hanno subito varie modifiche e cambiamenti nel corso del tempo fino a diventare come le conosciamo oggi.

Statistica

A livello nazionale gli studenti che non raggiungono risultati adeguati, cioè non in linea con quanto stabilito dalle Indicazioni nazionali sono:

– Italiano: 39%

– Matematica: 45%

– Inglese-reading (A2): 24%

– Inglese-listening (A2): 41%

Corrierino | Articoli correlati

Uno spazio di confronto, espressione e crescita per i ragazzi

01 Ago 2023

Di Chiara Merello

La tua vita e la mia – Don Alberto Ravagnani

 RIASSUNTO: Federico ha quasi diciassette anni e vive in una bella casa nel centro di Busto Arsizio. Più volte a settimana frequenta l’oratorio insieme ai suoi amici e al fantastico e originale Don Andrea. Riccardo, invece, i diciotto anni li ha già compiuti e vive nella periferia della città insieme alla sorellina e alla madre […]

01 Ago 2023

Di Anna Volpi e Miriam Santambrogio

La festa di fine anno

Ogni anno, alla fine della scuola facciamo una festa per concludere il percorso scolastico. La festa si svolge in questo modo: al mattino, appena arrivati si celebra la messa in giardino, poi si entra in classe per fare la merenda e l’intervallo. A metà mattina gli alunni preparano e allestiscono le aule con i lavori […]

01 Ago 2023

Di Beatrice Balbo

Ravioli e tè

Ho sempre trovato interessante leggere delle tradizioni di altri popoli, soprattutto quelle poche conosciute (o comunque delle quali nessuno parla molto). In questo articolo ho deciso di parlare della mia preferita finora: il yum cha. Sono venuta a conoscenza di questa tradizione nel modo più banale possibile, cioè andando a mangiare in un ristorante cinese. […]