Questo innovativo motore inventato dal tedesco Felix Wankel nel 1957, anche conosciuto come motore rotativo, adotta una geniale camera dove un rotore, di forma triangolare con i lati arrotondati verso l’esterno, ruota con un particolare movimento orbitante, che fa aderire sempre i vertici alla camera e fa ruotare l’albero motore.
Avendo tre lati uguali dove avvengono contemporaneamente tre cicli Otto (iniezione, compressione, scoppio e scarico), la rotazione rimane più costante rispetto al classico motore a 4 tempi, con minori vibrazioni.
I principali vantaggi di questo propulsore sono la maggiore semplicità generale, un peso ridotto grazie al limitato numero di componenti e una maggiore potenza a parità di cilindrata rispetto a un motore a pistoni classico, oltre che a una minore emissione di ossidi di azoto dovuta alla minore temperatura media dei gas.
Di contro il motore Wankel ha una scarsa coppia a bassi giri, un consumo più alto di combustibile e diversi problemi in quanto a lubrificazione e durata degli elementi.
Oltre che essere utilizzato in ambito automobilistico, per esempio nelle Mazda RX-7 e RX-8, ha storia anche in campo aeronautico e motociclistico grazie alla veloce rotazione dell’albero motore. Oggi in commercio Toyan Engine produce motori Wankel sia monorotore che birotore con cilindrate decisamente ridotte ma con potenza di oltre 1 cavallo e una rotazione massima di oltre 18.000 giri al minuto (300 al secondo).
Questo minuscolo rotore può essere applicato a modelli radiocomandati aumentando la potenza e riducendo il peso.
Questo motore purtroppo al giorno d’oggi è praticamente assente per via dei suoi considerevoli consumi, ma fino agli anni 2000 ebbe un notevole impiego. Purtroppo la geniale intuizione del suo inventore rimarrà poco utilizzata per via dell’esaurimento imminente del petrolio e dell’esorbitante prezzo dei carburanti.