Di Mila Staiano, Gomez Sophia

Dialogo nel buio

“Non occorre vedere per guardare lontano.” All’inizio del mese di ottobre, con la scuola, siamo andati a Milano a visitare l’Istituto dei ciechi, attraverso un percorso intitolato “DIALOGO NEL BUIO” nel quale si prova una vera e propria esperienza da non vedenti. L’uscita è stata proposta dalla materia di Scienze. Una volta giunti sul posto, […]

“Non occorre vedere per guardare lontano.”

All’inizio del mese di ottobre, con la scuola, siamo andati a Milano a visitare l’Istituto dei ciechi, attraverso un percorso intitolato “DIALOGO NEL BUIO” nel quale si prova una vera e propria esperienza da non vedenti.

L’uscita è stata proposta dalla materia di Scienze.

Una volta giunti sul posto, ci siamo divisi in piccoli gruppi da cinque o sei persone, abbiamo lasciato i nostri zaini e giubbotti in un armadietto e siamo entrati in una stanza nella quale ci è stato dato un bastone.

Successivamente è entrata una guida, non vedente o ipovedente, che ci ha raccontato la sua storia, nel mentre si sono spente le luci ed è iniziato così il percorso.

Quest’ultimo è diviso in varie stanze differenti tra di loro. Quelle che ci venivano proposte erano: il giardino, il ponte, la barca, un tavolo dove giocare a palla, una città, il mercato e per finire il Bar.

In ognuna di queste dovevamo attivare tutti i sensi, tranne la vista, per capire dove stavamo andando e cosa stavamo facendo. 

Ci hanno colpito soprattutto la barca, nella quale siamo saliti, dove abbiamo remato ed abbiamo toccato l’acqua; il bar, dove ci hanno fatto ordinare e bere la bibita che preferiamo, ed il giardino dove potevamo annusare vari odori, tra spezie, fiori e poi potevamo toccare la terra e l’erba bagnata.

Personalmente ci è piaciuta molto questa esperienza per due motivi: quello scientifico e quello più personale.

L’obiettivo della parte scientifica era farci utilizzare e farci capire che esistono altri sensi oltre alla vista.

Per quanto ci riguarda è stata un’esperienza in parte divertente, nel fare le attività proposte, e in parte un po’ toccante perché non vedevi ciò che ti circondava e chi avevi davanti. Abbiamo potuto vedere da vicino cosa si prova a non vedere il mondo esterno ma a viverci comunque; anche se con un po’ di timore all’inizio piano piano si può acquisire sicurezza. Inoltre, a differenza di quello che si pensa, i non vedenti riescono a fare tutto quello che facciamo noi.

Corrierino | Articoli correlati

Uno spazio di confronto, espressione e crescita per i ragazzi

16 Apr 2024

Di Greta Palestra

Sei sicuro di conoscere tutta la storia delle Jordan?

Credo che un po’ tutti conoscano le Jordan, delle scarpe famosissime soprattutto per la collaborazione con il tanto famoso giocatore di basket Michael Jordan che con le sue passioni e sfoggiando queste calzature (a mio parere fantastiche sia dal punto dell’aspetto che da quello della comodità) è riuscito a far innamorare migliaia di persone. Queste […]

16 Apr 2024

Di Annachiara Pini

La storia di Niccolò Moriconi, in arte Ultimo

Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, è un giovane cantautore italiano, nato il 27 gennaio 1996 a San Basilio, un quartiere di Roma.  All’età di 8 anni sua mamma, seguendo il consiglio degli insegnanti, lo portò a suonare il pianoforte; inizialmente lo vedeva come un “obbligo”, quindi, dopo un po’ smise, ma da lì a poco […]

16 Apr 2024

Di Giovanni Viti

I più grandi schermidori di tutta la storia

Nella storia ci sono stati molti schermidori capaci di compiere imprese straordinarie. Senza dubbio la nazione con più vittorie e che ha sfornato campioni in grado di dominare la classifica mondiale per anni è l’Italia, mentre i migliori per le tre specialità sono: Edoardo Mangiarotti, spada, Valentina Vezzali, fioretto e Aron Szilagyi, sciabola. Le loro […]